Il Ladakh è terra dura, un deserto d’alta quota politicamente Indiano ma geograficamente già altopiano tibetano, oltre la catena dell’Himalaya. Sono luoghi dove spendo le mie vacanze quasi ogni anno perché qui, tra i 3500 e 4200 di altitudine, vivono e studiano i bambini e ragazzi profughi tibetani che Italian Amala Odv sostiene presso il Tibetan Children’s Village.
In oltre un decennio di frequentazione penso di avere in archivio non meno di 10-12.000 foto. Vi ho anche girato due documentari, uno nel 2007 e uno nel 2011. Nel 2017 al Ladakh e all’associazione ho dedicato un volume di grande formato “Il cuore Tibetano del Ladakh” per il quale ho avuto l’onore di un saluto introduttivo di Sua Santità il Dalai Lama.
Impressioni forti, troppo forti che non hanno ancora trovato modo di fluire sulle tele, salvo questo Paesaggio Ladakho, realizzato una prima volta nel 2017 e poi coperto e questo, su diversa tela qualche mese dopo.
di questo paesaggio, a poche decine di chilometri da Leh verso Lamayuro ho realizzato anche un lavoro grafico